sabato 10 novembre 2012

RAMACCA. Nessun vento è a favore del marinaio che non sà dove andare


“La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo” scriveva Guy de Maupassant. 

Un monito tanto attuale che a distanza di 15 mesi dalla sua proclamazione a primo cittadino le “carte”, ovvero gli atti amministrativi approvati dall’attuale amministrazione, scritte nero su bianco hanno messo a nudo l’anima non solo di un sindaco, ma di un’intera maggioranza.
L’atteggiamento assunto, in tutti questi mesi, dai consiglieri di maggioranza nel voler a tutti i costi essere autosufficienti, ma soprattutto autoreferenziali, ha espresso il proprio “capolavoro” nella sessione di bilancio 2012.

Ma andiamo con ordine… Intanto partiamo dal fatto che questo bilancio non avendo tenuto conto degli emendamenti, ritenuti “improponibili e strumentali, con il solo obiettivo di ostacolare l’azione amministrativa del Sindaco Zappalà”, presentati dall’opposizione, viene approvato dai soli consiglieri del PD.

Ma cosa contiene questo bilancio? Partendo dal presupposto che un bilancio degno di tal nome deve, oggi, svilupparsi su due direttrici tanto di moda … il “fiscal compact” e la “spending review”, questa maggioranza e questo sindaco hanno ritenuto sacrosanto sposare la scelta di tagliare i fondi per la Mensa scolastica; il Trasporto scolastico degli studenti fuori sede; la manutenzione del Verde Pubblico; la Manutenzione e la Segnaletica Stradale; la Protezione Civile; la Raccolta dei Rifiuti; l’Artigianato; l’Agricoltura; la Promozione Turistica: il Commercio; l’Assistenza ai Minori a Rischio, alle Persone Svantaggiate, alle Ragazze Madri; all’Assistenza Economica; al Museo e alle Attività Culturali, Alla Consulta Giovanile

Una manovra, capite bene, che impedirà alla città di Ramacca  investimenti ed un’opportunità di sviluppo economico, sociale, turistico e culturale. In sintesi in questo bilancio il fiscal compact significherà solo più tasse per i cittadini di Ramacca e la spending review vorrà solo dire meno servizi o di pessima qualità

Sono apparse, infine, ridicole le dichiarazioni d’intenti riguardo alla vicenda dei precari, quando poi di fatto sono state soppresse, le somme destinate agli articolisti e soprattutto agli LSU. 
 Un “de profundis” senza appello che ne ha decretato la loro morte al 31 dicembre 2012. 

Siamo convinti che a vera conoscenza dei problemi del cittadino, l'affidabilità nelle scelte, serie e realizzabili, un reale orientamento alla concertazione e alla pari dignità valgono più di un'auto-celebrazione, che può, sì, far parlare di sé, ma crea aspettative che  non si è in grado, poi, di soddisfare. E questo, purtroppo, sta capitando a Ramacca. 

È sul campo, cioè nella mente e nei bisogni dei cittadini, che le qualità di un sindaco e di un’amministrazione vengono fuori. E noi fino ad ora queste qualità non le abbiamo ancora viste. E’ di fronte ad un sistema complesso e complicato, come la città di Ramacca, che un sindaco conquista posizioni di fiducia e credibilità da parte della propria comunità. E noi finora abbiamo solo sentito parlare di soldi che mancano. Tutto ciò ci induce a pensare che con l’attuale gestione che continua a non voler tener conto di tutti i protagonisti in campo sarà impossibile invertire le sorti di una città che, ogni giorno di più, vede impoverirsi di servizi fino all’inverosimile.

TRATTO DA "LE TERMOPILI" DI SETTEMBRE-OTTOBRE 2012

domenica 29 gennaio 2012

Comunicato congiunto Giovane Italia Calatino (CT) e Associazione "Le Termopili" sullo stato di agitazione in Sicilia

SUL MALESSERE DEI SICILIANI
Condividiamo le ragioni di fondo del malessere dei siciliani. Esprimiamo solidarietà per il difficile momento che stanno attraversando le nostre famiglie, i commercianti, gli autotrasportatori, i lavoratori precari, i pescatori e gli agricoltori. Quest’anno nel comprensorio Calatino a causa della troppa quantità di produzione e delle condizioni climatiche, gli agrumi sono di pezzatura piccola e non potranno essere commercializzati. Potrebbe essere una soluzione chiedere un impegno della Regione per finanziare, come qualche anno fa, produzione e spedizione di succhi in beneficenza a Paesi bisognosi. Abbiamo i costi di produzione più alti d'Europa. Nel frattempo però in Italia ogni anno entra frutta e verdura “taroccata” proveniente dall’estero, ma che si spaccia per prodotto italiano. In più quelli di una burocrazia pachidermica, della lottizzazione del potere, della non applicazione dello Statuto, dei trasporti e collegamenti stradali e dei prezzi della benzina sono problemi storici della nostra terra. Il tutto acuito dalla crisi internazionale e dall’instabilità politica regionale e nazionale. Sicuramente infatti l’instabilità delle varie maggioranze di Lombardo (che non ha saputo gestire i fondi dell’Unione Europea per l’agricoltura facendoli tornare a Bruxelles), e un governo “tecnico” nazionale che sta solo aumentando la pressione fiscale in modo indiscriminato e insostenibile (aumento delle accise della benzina, dell’IVA, dell’Irpef, la reintroduzione della vecchia ICI, ora IMU, non solo per la prima casa ma anche per i terreni agricoli e le costruzioni rurali) non aiutano di certo la nostra regione.  

SULLA STRATEGIA E LA GESTIONE DELLA PROTESTA
Siamo convinti che le Istituzioni dovrebbero sempre ascoltare le ragioni della “piazza”, ma anche che in questo caso i manifestanti debbano far attenzione a non permettere strumentalizzazioni o infiltrazioni ambigue e a non far pagare al popolo il prezzo di questa protesta, insomma senza gravare sui già profondi problemi e sull’economia dell’isola.  
Certo, noi organizziamo da tempo manifestazioni a partire dalle scuole e dalle università e ci rendiamo conto che in piazza c’è tanta gente in buona fede che se oggi ha deciso di dire basta, merita rispetto e risposte. Abbiamo sempre detto che preferiamo vedere la nostra gente in piazza a rivendicare i propri diritti rispetto a chi se ne infischia o chi preferisce limitarsi a riempirsi la bocca della parola rivoluzione comodamente da casa, dietro una tastiera su un blog o un social-network. E che quindi chi si sente di protestare e scendere in piazza in maniera libera, propositiva e costruttiva è giusto che lo faccia.
Procediamo però con cautela, perché sarà importante chiarire chi sta davvero dietro ai Forconi, se c’è qualcuno che tenta di speculare sul malcontento della gente alle loro spalle, manovra i fili, giostra o finanzia la protesta. Inoltre se non si fissano degli obbiettivi concreti ed una strategia seria, il forcone rischia di trasformarsi in un cappio al collo per i siciliani. Già diversi commercianti non sanno come comportarsi, se aprire le loro attività o meno, e le famiglie hanno paura di rimanere senza beni di prima necessità. Proprio per questo, non siamo convinti che il disagio dei nostri conterranei possa alleviarsi contribuendo ad affamarli mentre le dispense del sistema, degli speculatori, dei banchieri e dei cattivi politici sono piene. E’ verso di loro e verso Roma che bisogna dirottare la protesta, piuttosto che bloccare le nostre attività o le nostre esportazioni.
Bisogna inoltre evitare derive anti-italiane, anche perché per avere delle risposte concrete basterebbe semplicemente iniziare a rivendicare l’applicazione del nostro Statuto speciale (e non certo scinderci dalla nostra Patria: l’Italia). Cosa che non hanno mai realmente fatto e che non sono in grado di fare quei partiti che speculano sui bisogni della gente e che si mascherano dietro bandiere autonomiste.

SULLA REAZIONE DEI MEDIA
E’ strana però la scarsa considerazione dei media: diversi giornali regalavano titoloni se un membro del precedente governo nazionale veniva fischiato anche da un singolo contestatore, mentre per Monti o Lombardo si comportano diversamente.

SUL DOPO-MANIFESTAZIONI. COME ANDARE OLTRE NEL QUOTIDIANO
Inoltre questa protesta diventerà del tutto inutile se non si riuscirà ad andare oltre. La rivoluzione deve essere culturale. Perché la vera rivoluzione si fa nel quotidiano, portando ogni giorno valori e comportamenti migliori, ognuno nel proprio ambito: sul posto di lavoro piuttosto che a scuola o all’università. Ma soprattutto è necessario scegliere meglio i propri rappresentanti e avere il coraggio di spezzare le catene del clientelismo per non alimentare e legittimare noi stessi un sistema marcio e ingiusto contro cui poi protestiamo. E’ necessario denunciare i corrotti e le ingiustizie, non svendere la nostra dignità e il nostro voto per una promessa di raccomandazione o una busta della spesa. Perché come diceva Paolo Borsellino: «Il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello».  
E’ fondamentale smettere di concepire le segreterie politiche come degli uffici di collocamento. Dobbiamo capire che non è la politica a fare schifo, ma solo alcuni politici che si approfittano dei nostri bisogni (a cui però in molti continuano a dare il proprio voto). La politica, per i cittadini, non deve essere la ricerca di una raccomandazione o, per un politico, la ricerca di una poltrona. Politica per noi vuol dire credere in qualcosa e avere lo strumento per cercare di costruire e concretizzare quel qualcosa. Vuol dire avere la forza di lavorare unicamente per qualcosa di pulito e non per un interesse personale o di parte. Non bisogna farsi ingannare perché, anche se ci sono dei politici non all’altezza del loro compito, la politica pulita e la militanza quotidiana restano il più grande e straordinario strumento se davvero ci si vuole rimboccare le maniche per misurarsi con la propria realtà e con la capacità di incidere sulla propria comunità o sulla società in generale. Allo stesso tempo la politica deve fare la propria parte per recuperare credibilità e tornare a significare interessarsi dei problemi della collettività. Per noi lo è ed è per questo che la riteniamo la miglior forma di impegno civile e sociale che esista. Lo abbiamo sempre fatto prima, lo facciamo oggi e continueremo a farlo sempre con coerenza domani, aldilà dei “forconi” di turno.

GIORDANO SOTTOSANTI (Coordinatore GI Calatino - Ramacca)
GIUSEPPE AMENTA (Militello in Val di Catania)
SALVO ROMEO (Caltagirone)
GIUSEPPE FERRARO (Palagonia)
GAETANO AGOSTA (Vizzini)
RICCARDO FAVARA (Consigliere Comunale Mineo)
GIANCARLO GIANDINOTO (Assessore Grammichele)
NINO AMARU' (Consigliere Comunale Grammichele)
GIANLUCA COSENTINO (Scordia)
PIERLUCA TORRISI (Castel di Iudica)

Su "LA SICILIA" di Mercoledì 4 gennaio 2012

mercoledì 30 novembre 2011

Sosteniamo gli alluvionati del Messinese!



Ritengo opportuno che anche nel Calatino, soprattutto in quanto comunità umana, contribuisca fattivamente ad offrire solidarietà alle popolazioni del messinese colpite dai violenti alluvioni dei giorni scorsi. Abbiamo la possibilità di far pervenire ai nostri fratelli siciliani beni di prima necessità, alimenti, acqua, coperte e prodotti igienici. VI PREGO DUNQUE DI FARMI SAPERE CHI E' DISPONIBILE AD ORGANIZZARE CENTRI DI RACCOLTA NEL PROPRIO QUARTIERE, PAESE O CITTA'. Chi non potesse farlo, è quantomeno invitato a donare tramite il numero 45590 istituito dalla Protezione Civile (inviando un semplice sms si potrà donare 1 euro, chiamando da rete fissa si potranno devolvere 2 euro).
In alternativa il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha istituito un conto corrente di solidarietà per raccogliere fondi. È possibile effettuare un bonifico bancario intestato a: "Comune di Barcellona Pozzo di Gotto" con la causale "contributo di solidarietà per gli alluvionati". Questo il codice Iban dedicato: IT 16 Z 01030 82071 000001 328303"

Vi prego quindi di darmi la vostra disponibilità per i centri di raccolta, di donare e pubblicizzare questi i canali di donazione.

In questi momenti più che mai, Fratelli d'Italia!


SEGNALO ALTRE INIZIATIVE GIA' ATTIVE (Se ne conoscete altre degne di nota fatemele presenti)

A MILAZZO

A CATANIA


A PALERMO

lunedì 7 novembre 2011

RAMACCA. Che fine ha fatto la Consulta Giovanile?

Da più di un anno esiste a Ramacca uno strumento potenzialmente straordinario a disposizione dei giovani ramacchesi: la Consulta Giovanile! Un mezzo rivoluzionario perché, pensate un po’, da in mano alla gioventù ramacchese la possibilità di poter proporre e determinare gli interventi amministrativi rivolti ai giovani. Sono cioè direttamente i giovani a dettare a politici e amministratori le linee guida delle politiche giovanili ramacchesi. Insomma, la miglior forma di democrazia diretta.
Da quando però la nuova amministrazione comunale ramacchese si è insediata (a giugno scorso) non ha ancora convocato, nemmeno una volta…nemmeno a titolo conoscitivo o informativo, la Consulta Giovanile. Riterrei a questo punto opportuno, da parte del Sindaco e dell’amministrazione comunale, chiarire quale sarebbe, nel concreto, la loro progettualità nel campo delle politiche giovanili e quali siano le loro reali intenzioni (ammesso che ce ne siano) nei confronti di questo importante organo. E inoltre, quale la considerazione che si vuole dare alle proposte che nei mesi scorsi esso ha prodotto. Io personalmente, facendone parte, avevo presentato nelle ultime sedute diversi progetti che ritengo utili ed importanti sotto diversi aspetti: dall’occupazione giovanile al diritto alla casa con un progetto riguardante le case popolari, dalla cultura alla solidarietà, agli spazi sociali e al tempo libero.
Altri hanno inoltre proposto feste, serate musicali, cineforum, ecc.
Questa nuova amministrazione vuole prendere ad esame queste, e tutte le altre, proposte? Vuole ignorarle? Oppure vuole farne carta straccia? Al momento non c’è dato sapere.
Mi preme inoltre ricordare che la Consulta non va “ricostituita” come qualcuno vorrebbe far credere, in quanto secondo regolamento (redatto e approvato in Consiglio Comunale nel 2007) l’iscrizione ad essa è sempre libera e aperta, 365 giorni l’anno, a tutti coloro ne avessero i requisiti. Sempre secondo il regolamento, l’amministrazione è tenuta ad iscrivere a bilancio un apposito capitolo dedicato alla Consulta che contenga “adeguate risorse finanziarie”. Bene, proprio stasera (7 novembre 2011) al Consiglio Comunale si parlerà di Bilancio: l’amministrazione avrà tenuto fede a questo impegno che sarebbe tenuta a rispettare a norma di regolamento?

venerdì 4 novembre 2011

4 NOVEMBRE. Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate


Oggi più che mai, anniversario della vittoria, 90 anni di Milite Ignoto, nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, vogliamo esprimere un sentimento di profonda riconoscenza verso l’alta opera di difesa dei princìpi di democrazia e libertà che le nostre Forze Armate portano avanti nei teatri più difficili del mondo.

Non dobbiamo dimenticare chi rinnova il suo giuramento di fedeltà alla Patria ogni giorno, porta sempre in alto il nome dell’Italia all’estero e difende i valori più profondi in cui crede la Nazione, anche a rischio della propria vita.

Oggi più che mai, alla luce dei fatti verificatisi il 15 ottobre a Roma, esprimiamo la nostra solidarietà alle Forze dell’Ordine. Come è ormai prassi da troppi anni, i Centri Sociali in mano alla sinistra (giustificati e difesi dai cattivi maestri onnipresenti tra le fila della politica o dei mezzi di informazione) si danno appuntamento per violentare la vita dei comuni cittadini distruggendo auto, negozi, piazze, monumenti, assaltando le Forze dell’Ordine.

E firmando le loro gesta con comunicati deliranti come questo (tratto da Indymedia, la rete dei Centri Sociali antifascisti, poco prima degli scontri del 15 ottobre):
«Compagni tutti: Anche se da parte delle forze dell’ordine non dovesse esserci il minimo intento conflittuale,
esso comunque DEVE ESSERCI e ci sarà da parte nostra! Dobbiamo tutti, comunisti, libertari e
coloro che saranno lì per rabbia, COMBATTERE!!!!! Non dobbiamo fermarci!
Bisogna portare con sé di tutto per PRENDERE e TENERE la PIAZZA! I compagni di ogni dove si stanno
preparando, ma non cadiamo nella retorica...COMBATTERE!»

C’è solo una parola appropriata per commentare questo comunicato: VERGOGNA!



lunedì 31 ottobre 2011

RAMACCA. PD arraffone e Sindaco...cogli o no l'attimo?

Pubblicato nella versione cartacea del periodico "Le Termopili" del Settembre-Ottobre 2011
Nello scorso numero, evidenziavo come il grande sconfitto delle elezioni ramacchesi di maggio fosse Raffaele Lombardo, o meglio l'ingordigia ribaltonista di chi aveva causato molto rumore per nulla... anzi per resuscitare il PD! Ma era semplice critica al Mpa fine a se stessa? No! Volevo lasciare intendere che, per come si erano messe le cose, una nuova era poteva sorgere per Ramacca. Questo è un paese che ha bisogno di più concordia, meno odio e meno clientela. C'è un blog in cui l'intolleranza è all'ordine del giorno e ci sono alcuni che tentano di picchiare amici miei in nome di uno pseudo antifascismo fuori da ogni logica. C'è un tasso di tossicodipendenza giovanile da rabbrividire. Ci sono giovani che votano non per ciò in cui credono, ma per chi li paga di più per un volantinaggio. Tutto questo non va bene! E quale migliore occasione, come preludio di concordia, se non lo scenario che si era prospettato al ballottaggio per Zappala? PDL e Terzo Polo avevano di fatto lasciato votare per lui. E lui rispose garantendo apertura verso tutti. Si respirava una bella aria, davvero (e lo dico, nonostante tutto, da uomo di destra). Ma ad oggi quello che vedo è: assalto alle poltrone da parte del PD (qualcosa a Sinistra&Libertà la si poteva lasciare!), accordo non rispettato col Terzo Polo...figuriamoci l'apertura al PDL! Io sono un dirigente della Giovane Italia e altro che apertura ho visto! Da anni con l'associazione studentesca del mio gruppo c'eravamo occupati dello Sportello Universitario e del Mercatino studentesco del libro usato. In maniera del tutto volontaria e gratuita (anzi, solitamente rimettendoci di tasca nostra). Quest'anno, mentre eravamo intenti a depositare una richiesta di collaborazione al Comune per questi servizi, ci venne senza mezzi termini spiegato da due assessori che, se volevamo avere qualche speranza, dovevamo presentare la richiesta tramite un'associazione a loro vicina (tra l'altro di dubbia attinenza con la tematica). Non abbiamo ceduto a questo spiacevole RICATTO e siamo andati dritti per la nostra strada. Alla fine ci verrà risposto: "non ci sono fondi per il servizio". Ma quali fondi? Noi volevamo collaborare gratuitamente!
E per il Mercatino è andata ancora peggio! Quante famiglie abbiamo aiutato in questi anni?! Ogni volta ci siamo dovuti sforzare, tra mille difficoltà, di mantenere una sede idonea per svolgere l'attività. Dopo anni di rivendicazioni però, il sottoscritto era riuscito a far passare alla Consulta Giovanile un progetto per affidare alcuni centri di proprietà del Comune alle varie associazioni attive sul territorio. Badate bene, noi non abbiamo chiesto una sede per noi ma un centro dove ci potesse essere spazio per tutti! Per l'immediato, si era individuato il centro che si trova di fronte al Parco Wagner. Ma, in una riunione convocata ad hoc con diverse associazioni presso gli uffici dei servizi sociali, l'Arci pretendeva il centro tutto per sé fregandosene degli altri in quanto sostenevano di avere difficoltà a pagare l'affitto e perché a detta loro "non esistono altre associazioni meritevoli" oltre la propria. Sapete come è finita? Uno dei primi atti compiuti dal sindaco è stato quello di assegnare i locali SOLO all'Arci (senza alcun bando o convenzione di cui è dato sapere), con tanto di mega inaugurazione-passerella politica. E tutti gli altri?! Ecco perché, per protesta, quest'anno ho deciso di non organizzare dei servizi diventati centrali negli anni, ma che evidentemente per questa amministrazione  vanno  boicottati.  Ho ricevuto messaggi di solidarietà da gente che chiedeva un sostegno o che era pronta a venire volontariamente a dare una mano per la loro comunità. Cosa dovrei dire a loro? Di andare a bussare presso "la sede" dell'Arci  o  la  stanza  del  Sindaco? E nessuno provi ad accusarmi di avercela con l'Arci per questioni ideologiche, tant'è che da queste pagine ne ho sempre parlato bene e quando c'è stata occasione ho cercato di coinvolgerli in manifestazioni da me organizzate. E sono convinto che all'interno vi sia tanta gente perbene, a differenza di una più rumorosa minoranza di fanatici fondamentalisti. Ma non ho memoria  di una  attività  dell'Arci di rilevanza SOCIALE. Ricordo qualche spettacolino sempre A PAGAMENTO,   nonostante spesso ricevessero patrocini da parte del Comune. Ma se non hanno soldi per l'affitto, allora dove sono finiti quegli incassi? E adesso, faranno pagare pure in un luogo pubblico? E soprattutto l'Arci, per organizzare qualche festicciola a scopo di lucro, ha più diritto di vedersi affidato quel locale rispetto a chi offre servizi, a chi non ha una casa, a chi (come ha fatto qualcuno) ha aperto una sala prove per i nostri giovani o a tutte quelle associazioni di volontariato utili per il nostro paese, ma che spesso sono costrette a chiudere o limitarsi perché non riescono davvero a rientrare delle spese? Né tanto meno posso essere accusato di avercela con Zappala!
Caro Franco, in conclusione mi rivolgo proprio a te. In questa campagna elettorale, seppur da avversario,   ho sempre sostenuto che la tua persona rappresentasse uno dei candidati più credibili. Spero tu colga quindi che la rabbia e l'amarezza che trasudano da questo articolo sono solo frutto della delusione e preoccupazione per quanto succede nel mio paese.
Mi preoccupa la gestione monocolore di un centro giovanile, mi preoccupa che si siano formate una Giunta e una gestione del Consiglio Comunale monocolore in un civico consesso "debole" rappresentato da eletti con pochissimi voti, e mi preoccupa la sospetta sostituzione immediata del capo dei vigili urbani. Nessuno spazio neppure per Sinistra e Libertà,  nessuna concessione verso un'opposizione che praticamente per due/terzi ti ha pure votato al ballottaggio. Tempo fa scrissi che sognavo "una futura legislatura non di sinistra o destra, ma di gente PREPARATA e PERBENE". E avevo indicato te come una delle possibili guide: "A sinistra, mi sembra persona perbene Franco Zappala". Le elezioni erano lontane, tu non eri nemmeno Consigliere e il PD doveva ancora riprendersi dopo una legislatura conclusasi prematuramente con un commissariamento e un dissesto. Sognavo un'amministrazione che raccogliesse le migliori risorse umane di questo paese. Qualche attimo dopo la tua elezione, avevo creduto che ciò potesse pian piano realizzarsi sotto la tua sindacatura. Così non è stato e probabilmente mai sarà. Nonostante un paese che sta uscendo da quel dissesto in un contesto di crisi mondiale, nonostante un paese bisognoso di concordia, nonostante quei 2/3 d'opposizione che t'hanno praticamente "spinto" al ballottaggio, nonostante un Consiglio Comunale così "particolare". Se mai riuscissi a fare una cosa del genere, potresti scrivere la storia come i vari Nitto Indovino o Nino Sapuppo... personaggi che Ramacca non partorisce più. Altrimenti passerai come sono passati la maggior parte dei politici e dei sindaci di questo paese, sarai complice di questo brutto clima che pagheranno le generazioni a venire e di questo odioso arretramento di cui è vittima il nostro paese. Tanto, perdere la maggioranza in questo consiglio comunale mi pare davvero impossibile.

ROMA. Atreju, la risposta al "nulla che avanza"

Atreju: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare, e
dimenticata i propri sogni così il nulla dilaga.
Atreju: Che cos'è questo nulla?
Gmork: È il vuoto che ci circonda, è la disperazione che
distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atre j u: Ma perché ?
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in
niente, e questo è il modo più sicuro di conquistare il
potere.
Atreju: Chi sei veramente?
Gmork: Sono il servo del potere che si nasconde dietro il
nulla. Ho l'incarico di uccidere il solo in grado di fermare
il nulla. L'ho perso nelle paludi della tristezza, il suo nome
era Atreju!
Atreju: Se tanto dobbiamo morire preferisco morire
lottando... Attaccami Gmork, io sono Atreju!



Atreju è un nome che per chi ha letto "La Storia infinita" di Michael Ende (o visto il film di Wolfgang Petersen) dice già tanto, ma  che  dice  pure  molto  a  chi  si  prefigge  di combattere "il nulla che avanza". Atreju era infatti l'adolescente guerriero che doveva combattere per salvare il mondo dei sogni: Fantasia. Perché se la gente rinuncia a sperare e dimentica i propri sogni, il male dilaga e non c'è cosa più facile che dominare chi non crede in niente. Per   questi   motivi, da lui trae il proprio nome anche la più importante manifestazione politica   giovanile d'Italia che si tiene ogni anno a Roma nel mese di settembre. Nata nel  1997 nell'alveo della destra giovanile (era la festa di Azione Giovani e quando è nata la Giovane Italia è passata sotto l'ala del nuovo movimento), Atreju è oggi l'appuntamento di fine estate che apre di fatto la stagione politica nazionale. Un'occasione preziosa per dibattere e interagire con la società e con le giovani generazioni. Al suo interno non campeggiano simboli di partito, né tantomeno discriminazioni o preclusioni di sorta. Insomma: Atreju è una festa di parte, non di partito, elogiata persino da Marco Travaglio. Quest'anno ad esempio, a sfogliare il programma si trovano parecchi nomi governativi, dai Ministri del PdL, a leghisti anche critici come il sindaco di Verona Tosi, dal Presidente del Consiglio Berlusconi, a Pisapia e Veltroni (oltre che giornalisti, scrittori, sportivi e artisti). Non solo, all'interno del villaggio hanno diritto di cittadinanza anche mostre, writers, stand gastronomici di diverse Regioni e tante associazioni culturali, sociali e sportive. Il tricolore qui era di casa molto prima che la sinistra lo strumentalizzasse solo in funzione antileghista (inneggiando contemporaneamente a qualche guerrigliero cubano [N.d.R.: e dimenticando che l'Istria e la Dalmazia erano da sempre 2 regioni italiane...]). Ma Atreju non è soltanto approfondimenti politici e culturali: è una festa vera e propria. Non mancano concerti (quest'anno Van de Sfroos e Max Pezzali), discoteca, intrattenimento, scherzi, e l'ormai classico appuntamento con il "Premio Atreju", concesso a personaggi dello sport, spettacolo, politica o società civile che si sono distinti come esempio e modello per chi crede in valori forti e radicati da difendere giorno dopo giorno (vincitrice di questa edizione Carlotta Pasqua, presidente Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani). Un piccolo villaggio all'ombra del Colosseo dove piccoli Atreju provenienti da tutta Italia sfidano a suon di provocazioni il nulla che avanza. In cui la politica italiana passa per ascoltare i ragazzi della Giovane Italia e le loro proposte sull'Europa, sulla vita, sul lavoro, sul senso della Patria, sulla new economy. E così accade che ti ritrovi a stringere amicizie fraterne con ragazzi e ragazze straordinari della Campania, del Friuli, del Lazio e dell'Italia intera.
In un momento di grande disaffezione nei confronti della politica, nel quale si parla soltanto degli aspetti negativi legati alla Casta ed ai suoi vizi, il popolo della Giovane Italia dimostra così ogni anno tramite questa festa e giorno dopo giorno sul territorio, che ci sono ancora giovani capaci di credere nelle proprie idee, al di là ed al di sopra delle contingenze.

sabato 13 agosto 2011

Vince Zappalà, perde (soprattutto) Lombardo.

Che queste non sarebbero state elezioni “normali” era prevedibile, in quanto quelle ramacchesi erano le uniche amministrative in Provincia di Catania. E ne si era inoltre avuta conferma fin dalla presentazione delle liste: qualcuno ha tirato troppo la corda fino all’ultima notte (una vera “notte dei lunghi coltelli”), qualcuno è stato silurato, qualcuno si è ritirato al fotofinish indignato e incazzato. Risultato: molti “pesci grossi” degli ultimi decenni sono rimasti, più o meno volontariamente, fuori da ogni lista e coalizione.
Ma nonostante, come dopo ogni elezione, in molti sono sempre pronti ad attribuirsi il classico “io l’avevo detto” certi colpi di scena sono stati davvero inaspettati!
Alzi la mano chi tra gli “addetti ai lavori”, con la massima onestà intellettuale, si sarebbe aspettato la vittoria, che oserei definire plebiscitaria al ballottaggio, di Franco Zappalà. Già Sindaco negli anni ’90 e presentatosi con l’appoggio della lista del Partito Democratico. Un PD che 5 anni fa, reduce da un amministrazione sfiduciata e commissariata, prese un solo consigliere comunale (seppur il più votato, come del resto in quest’altra tornata elettorale). A me era capitato più volte di dire “attenti a Franco che sarà una sorpresa”, intendendo certamente un risultato più roseo rispetto le più ottimistiche aspettative, ma non certo una vittoria e per di più con questi numeri.
E in quanti avrebbero solo minimamente pensato che il PD avrebbe espresso 12 consiglieri su 20, di cui uno eletto addirittura con 9 voti (saluto il mio amico Sergio, su cui magari tornerò)? E con l’eventuale scorrimento della lista, in caso di “consiglieri-assessori” o turnazione, la soglia dei voti necessari per essere eletti nel PD potrebbe ancora ridursi. Anche se mi dicono sia stato presentato ricorso dal Mpa sull’attribuzione del premio di maggioranza.
Alzino la mano, infine, in quanti pensavano che sarebbero stati soltanto 4 i Consiglieri uscenti riconfermati (tra l’altro Vitale, Gulizia e Catania sono abbastanza giovani e “solo” al loro secondo mandato).
Quindi, da parte mia avevo già inviato sinceri e affettuosi complimenti al nuovo Sindaco di Ramacca nonostante provenga da una cultura politica differente dalla mia. Se non fosse però, che questo risultato non sia tutta farina del suo sacco. Sembra ormai di dominio pubblico che oltre che con Sinistra e Libertà (rappresentata da un consigliere indipendente), c’era anche un accordo col Terzo Polo. Con la promessa che se quest’ultimo avesse coinvolto il proprio elettorato a votare Zappalà al ballottaggio, sarebbe stato coinvolto nella nuova Giunta. Nel suo comizio di ringraziamento, Zappalà aveva inoltre garantito apertura verso tutte le forze politiche...quasi anche al PdL, sembrava di capire! Sarà vero o erano parole di circostanza? Fin adesso, l’impressione è che il Pd stia fagocitando tutto per se (vedi presidenza e vicepresidenza del consiglio), scatenando anche “mal di pancia” da parte di Sinistra e Libertà, rimasta a bocca asciutta.
Ma andiamo ai dati. Detto di Zappalà, facciamo delle considerazioni numeriche facili facili. La somma del “vecchio” Centrodestra, cioè quell’area composta dai militanti che oggi sono sparpagliati tra Pdl, Fli e LaDestra, e quindi i candidati Vallone e Malgioglio (5 anni fa uniti, oggi divisi), è praticamente pari allo stesso dato del Centrodestra di 5 anni fa: 3189 voti (sommando le preferenze raccolte da Vallone e Malgioglio) contro i 3304 di 5 anni fa. Si può dunque dire che quest’area ha tenuto. E si potrebbe anche aggiungere che tale divisione è comunque causa, certamente di frizioni locali consumatesi negli ultimi anni, ma anche e forse soprattutto di questioni più grandi dei diretti interessati: 5 anni fa infatti esistevano Alleanza Nazionale, Forza Italia e la Casa delle Libertà…oggi quei partiti e quella coalizione non ci sono più a livello nazionale, o sono mutate, e ognuno ha preso la propria strada. E senza l’exploit di Zappalà, che come detto era considerato outsider, uno dei due candidati sarebbe arrivato al ballottaggio. Forse varrà poco, ma Vallone non potendo prevedere tale “sorpresa”, può comunque consolarsi di questo. Come Malgioglio può essere soddisfatto di aver portato la sua lista ad essere la più votata e di aver condotto dal suo punto di vista un certo tipo di campagna-verità. E poi sappiamo che storicamente Ramacca non ha mai confermato un sindaco uscente. Detto quindi anche di Vallone e Malgioglio, andiamo al  vero sconfitto di queste elezioni. Che non è tanto il Mpa ramacchese (che comunque a mio avviso ha delle gravi responsabilità, soprattutto per la conduzione troppo aggressiva e volgare di qualche comizio e per non aver probabilmente creduto fino in fondo al loro candidato sindaco), né Giampiero Musumeci (che quatto quatto è riuscito ad imporsi, o ad essere catapultato dall’alto, all’interno del suo partito in mezzo a tante “Volpi”), ma piuttosto l’arroganza e l’ingordigia ribaltonista di Raffaele Lombardo. Il Governatore ha lasciato il suo partito dentro la maggioranza Malgioglio fino a 4 mesi dalle elezioni; ha imposto un candidato sindaco l’ultima notte prima della consegna delle liste costringendo altri candidati a lui più o meno vicini a ritirare la propria candidatura (e i manifesti già appesi in giro da settimane); mi dicono sia venuto a Ramacca aprendo la campagna elettorale dichiarando “tanto poi Malgioglio e il Pd dovranno venire con noi”. È andato da solo pensando questo e perché probabilmente voleva fare la guerra con il suo partito in prima persona contro i firrarelliani. Ha finito per perdere lui e far perdere tutti, riesumando il PD che ha potuto cavalcare la lotta “Lombardo-Firrarello” per tutta la sua intelligente campagna elettorale. Ha così danneggiato se stesso e il PdL, ha fatto perdere Malgioglio, ma alla fine ha perso soprattutto lui perché tutto gli si è ritorto contro e nessuno di questi (o quasi) ha poi voluto apparentarcisi o votarlo al ballottaggio. Nessuno insomma, si è più fidato di lui, qualsiasi cosa abbia potuto lecitamente e politicamente offrire loro e nonostante che con la sola vittoria di Giampiero Musumeci, sia il PdL che Fli ci avrebbero già guadagnato automaticamente qualche consigliere in più.
Ma non ancora soddisfatto, proprio il Mpa (non si capisce da che pulpito) grida allo scandalo per il sostegno, più o meno velato, a Zappalà da parte di altri partiti o degli altri candidati battuti al primo turno. Ma cosa pretendeva il Mpa?!
Tra PdL e Mpa non corre buon sangue, e il Governatore è sceso in campo pretendendo un suo candidato proprio per questo motivo. E quindi ovvio che l’elettorato del partito del neo segretario politico Alfano abbia scelto “il meno peggio”. Mentre il Nuovo Polo ha perso per colpa del Mpa (perché il 3° polo mi risulta essere composto da Udc, Fli, Api e proprio Mpa che invece ha rinnegato, in questo caso, questa alleanza) e quindi è altrettanto legittimo se hanno votato Zappalà o se hanno fatto con lui accordi politici-amministrativi (piuttosto sarebbe scandaloso se Zappalà non li rispettasse…come potrebbero fidarsi i singoli cittadini di un sindaco che non rispetta gli accordi nemmeno con i partiti e i consiglieri che lo hanno fatto vincere? Chiedere a Sinistra e Libertà e Terzo Polo).
Purtroppo (o per fortuna) c’è da prendere atto che l’idea arrogante del Presidente della Regione, riassumibile in: “usciamo dalla maggioranza, presentiamo un nostro candidato e poi tanto al ballottaggio vengono tutti con noi, compresi quelli che abbiamo inculato…” non ha pagato. Ragionamento che di fatto ha consegnato il paese ad altri.
Quindi non capisco cosa ci veda di complottistico il Mpa. E poi fidatevi che anche e soprattutto loro hanno cercato di fare accordi (ho ricordato qualche riga fa che lo stesso Lombardo a Ramacca aprì la campagna elettorale dicendo che tanto al ballottaggio l’amministrazione uscente l’avrebbe appoggiato)…ma non c’è niente di anormale in questo (solo che vale anche quando appoggiano l’altro candidato, mica solo quando conviene a Raffaele).
Questo deve dimostrare a tutti i giovani strumentalizzati in questa campagna elettorale, che in politica pagano di più la militanza, il volontariato politico e la fedeltà alle idee…piuttosto che arruffianarsi il politicante di turno che magari ti candida perché hai il “grande merito” di essere il suo autista, il suo figlioccio o che ti da qualche euro per fargli un volantinaggio.
Un mio amico, a ragion veduta mi ha ripetuto tutto il tempo che l’unica cosa sicura di queste elezioni, visti gli schieramenti al primo turno, era che il Mpa non avrebbe mai potuto vincere. Sarebbe anche potuto arrivare primo al ballottaggio, ma poi avrebbe perso con chiunque perché non avrebbe potuto raccogliere nient’altro…e così è stato. Era una lettura molto semplice e quindi prevedibilissima…strano che il Presidente della Regione, accecato da altro, non sia riuscito a coglierla.
Che poi oggi, una volta che si è perso, si tenti di passare per agnelli sacrificali è un po’ banale. È il classico gioco delle parti. So benissimo che chi perde deve sempre trovare e dare al proprio elettorato (o forse è meglio dire “clientela”) delle motivazioni…e in effetti quelle legate alla “teoria del complotto” e del vittimismo è sempre la più efficace…


venerdì 28 gennaio 2011

CATANIA. Presentato il "Comitato 10 Febbraio"

Il COMITATO 10 FEBBRAIO presenta le iniziative sulla giornata in memoria dei martiri delle Foibe e gli esuli di Fiume Istria e Dalmazia: Noi Ricordiamo! e Tu?

Si è tenuta Giorno 25 gennaio nella sala Coppola del comune di Catania la conferenza stampa di presentazione del comitato 10 febbraio,che nasce – qui a Catania come in tutta Italia – per creare una sinergia tra tutti coloro i quali intendano celebrare la Giornata del Ricordo, sensibilizzando le migliaia di italiani che pur non avendo letto questa storia sui loro libri di testo, sono consapevoli di come un popolo che dimentica i suoi martiri non possa considerarsi tale. Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 il Parlamento italiano ha istituito il 10 febbraio quale “Giorno del Ricordo” al fine di riportare alla memoria il tragico destino di migliaia di italiani trucidati barbaramente dai partigiani comunisti di Tito e il dramma delle centinaia di migliaia di nostri connazionali costretti all’esodo da Istria, Fiume e Dalmazia.


Hanno partecipato le associazioni "Donne in Azione" , "Giovane Italia", "Trinacria" e "Movimento Studentesco Nazionale" promotrici insieme al comitato dell'iniziative sul territorio, università e istituti scolastici. 

"Fin quando non si avrà una memoria serena e condivisa ben presente nei libri di storia, continueremo come ogni anno a sensibilizzare tutti gli studenti e i cittadini per ciò che avvenne ,consapevoli che ciò è teso a rafforzare la nostra identità nazionale" afferma Giordano Sottosanti, referente comitato 10 febbraio per il Calatino . 

"La presenza oggi di tanti militanti e studenti per ricordare tale tragedia per troppi anni dimenticata dai libri di storia -afferma Andrea Mandarà, referente Comitato 10 Febbraio- dimostra come sempre l'impegno e la forte sensibilizzazione che da anni cresce tra i giovani catanesi. Per questo come ogni anno sarà organizzata la tradizionale fiaccolata giorno 10 Febbraio ore 18.00 che partirà da via etnea, angolo bar savia, al quale ci auguriamo una forte presenza delle istituzioni cittadine, associazioni e docenti affinché una simile tragedia non sia dimenticata, ma faccia parte del nostro patrimonio storico e culturale di una paese che sempre più rischia di perdere la sua identità"

"Insieme ai nostri movimenti radicati nei licei e negli istituti di Catania -affermano Francesco Valenti Giuseppe Marletta-  al fine di diffondere al meglio la conoscenza dei tragici eventi occorsi tra il ’43 e il ’45 sul confine orientale italiano, il ‘Comitato 10 Febbraio’ distribuirà dei fiocchi tricolori e organizzerà nei giorni prossimi una serie di iniziative in concomitanza del quinto anniversario del Giorno del Ricordo" 


COMITATO 10 FEBBRAIO CATANIA 
Coordinamento Provinciale

domenica 9 gennaio 2011

GIOVANE ITALIA AL FIANCO DI TORREGIANI!

In questi giorni, il no all'estradizione del pluriomicida Cesare Battisti ci costringe ad assistere all'ennesimo spettacolo di una giustizia fai-da-te. Abbiamo constatato con amarezza che agli occhi del presidente Lula hanno più credito le farneticazioni di un terrorista, rispetto alla giustizia reale, quella che spetta alle famiglie che hanno sofferto prima per la morte dei loro cari, poi per l'impunità dei carnefici, e oggi per la decisione di un presidente che sceglie come ultimo atto prima delle sue dimissioni, uno scempio nei confronti del nostro paese.

Il caso di Cesare Battisti, pluriomicida e condannato all'ergastolo in contumacia, non è l'unico, ma è uno di quei tanti casi che ha macchiato l'Italia di rosso, rosso come il sangue delle vittime, ma soprattutto rosso come la vergogna di una certa sinistra che ha provato a garantire impunità a pericolosi terroristi.

L'accorato appello di Torregiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979 ci coinvolge in prima persona e non può lasciare indifferente chi crede nell'affermazione della giustizia. Aderiremo quindi al comitato "Vittime di Battisti" perché siamo convinti che questa sia una battaglia di civiltà, una battaglia che chiede al nostro popolo di unirsi, perché si dimostri chiaramente che non siamo disposti a cedere su un tema cosi importante.

mercoledì 8 dicembre 2010

Il 10 dicembre Alemanno a Catania

Venerdì 10 dicembre alle ore 17,30 allo Yachting Club di Catania (viale Artale Alagona) il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il vice presidente della Camera Maurizio Lupi, coordinati dal presidente Provinciale del Pdl Basilio Catanoso, terranno un incontro dal tema: “Idee e principi dell’Italia del bipolarismo”.
Parteciperanno i parlamentari e i dirigenti etnei del Pdl.

domenica 5 dicembre 2010

SCORDIA. Gianluca Cosentino eletto presidente della Consulta Giovanile


Si è svolta martedì 23 novembre l’elezione degli organi della Consulta Giovanile Comunale di Scordia. I 21 delegati presenti all’assemblea hanno decretato l’elezione a Presidente di Gianluca Cosentino (espressione di “Giovane Italia”) e a vicepresidente di Alessio Contarino (che fa riferimento a “Gioventù Siciliana”). E’ stata inoltre nominata segretaria Alessandra Contarino.
“Un ringraziamento particolare – ha commentato Cosentino - al dirigente provinciale di Giovane Italia Giordano Sottosanti e a Giuseppe Matteo Amentache da anni si battono in favore dell'apertura delle consulte giovanili nel Calatino e senza dei quali sarebbe stato impossibile organizzare questo largo fronte di consenso che va dalle associazioni politiche a quelle socio-culturali e ricreative. Grazie anche all'Assessore alle politiche giovanili Rocco Todaro per la corretta e imparziale gestione della seduta e ai Consiglieri Comunali Silvio Caldiero e Giuseppe Calandra per la loro collaborazione”.
Soddisfazione per l'elezione di Cosentino è stata espressa anche dall'On. Salvo Pogliese e dal presidente regionale di Giovane Italia Stephen Distefano.

venerdì 19 novembre 2010

Le mie proposte alla Consulta Giovanile di RAMACCA (Catania)


Da qualche mese esiste a Ramacca uno strumento potenzialmente straordinario a disposizione dei giovani ramacchesi: laConsulta Giovanile! Voluta fortemente dal Sindaco e dall’allora Assessore alle Politiche Giovanili, e coordinata da Salvo Maggiore.
Un mezzo rivoluzionario perché, pensate un pò, da in mano alla gioventù ramacchese la possibilità di poter proporre e determinare gli interventi amministrativi rivolti ai giovani. Sono cioè direttamente i giovani a dettare a politici e amministratori le linee guida delle politiche giovanili ramacchesi. Insomma, la miglior forma di democrazia diretta (sulla quale invito a riflette anche gli amici di sinistra).

Nelle ultime sedute, personalmente ho presentato ben 5 progetti che ritengo utili ed importanti sotto diversi aspetti.

1) OCCUPAZIONE GIOVANILE. Redigere un “Piano di individuazione di spazi pubblici per l’installazione di chioschi da affidare ai giovani per attività commerciali, artigianali e/o di promozione culturale e sociale”,  al fine di incentivare l’occupazione giovanile e riqualificare alcune aree nel Comune di Ramacca.
Le attività che verrebbero svolte in questi chioschi sono: vendita di prodotti alimentari; vendita souvenir, gadget e prodotti artigianali autoprodotti; vendita di fiori; punti vendita giornali; attività di promozione sociale, culturale o sportiva.


2) COMUNITÀ GIOVANILI. Redigere un piano per l’istituzione, nel Comune di Ramacca, di centri di aggregazione denominati “Comunità Giovanili” allo scopo di promuovere e sviluppare una sana aggregazione giovanile. Ricordando che è in discussione in Parlamento un Disegno di Legge (DDL Meloni) specifico sulla istituzione delle Comunità Giovanili.
La Comunità Giovanile, non è altro che un centro giovanile AUTOGESTITO che attraverso laboratori musicali, teatrali e cinematografici, attività sportive, offre un modello di aggregazione partecipativo e non imposto, anche per prevenire il formarsi di fenomeni di degrado sociale e morale, favorire la diffusione tra le giovani generazioni di una cultura della legalità e del rispetto.


3) WEB RADIO LOCALE. Al fine di rendere Ramacca al passo con la modernità, di incentivare la creatività e la cultura e di esportare in tutto il mondo notizie sul nostro paese, tentando così di creare anche un importante e poco costoso collegamento con i tantiramacchesi emigrati al nord o all’estero.
Sono definite “Web Radio” tutte le radio che trasmettono unicamente via web. Gli utenti possono direttamente ascoltarla on-line gratuitamente e senza scaricare nulla sul proprio pc.


4) RACCOLTA LINGUETTE LATTINE.Promuovere la raccolta di linguette di lattine per aiutare il popolo Karen, vittima del regime militare in Birmania (o “Myanmar”).
Ogni Kg di linguette servirà per creare unaprotesi in alluminio per i bambini mutilati, in quanto le bombe birmane ne generano ogni anno migliaia.
I punti di raccolta dovranno essere istituiti presso scuole, uffici pubblici, locali, ecc.

5) VIAGGIO DELLA MEMORIA. “1° Viaggio nella civiltà Istriana” (Trieste, Foiba di Basovizza, Fiume, Pola)  da proporre all’Istituto superiore “Scuderi” come gita d’istruzione per i loro studenti per l’anno scolastico 2010/2011 o in alternativa come visita culturale organizzata dal Comune per premiare i migliori lavori di un concorso per elaborati sul tema della tragedia delle Foibe, realizzabili con qualsiasi mezzo espressivo (multimediali, grafico-pittoriche, drammatizzazioni, letterarie, cinematografiche o di ricerca).
Il progetto focalizza la memoria come elemento essenziale per contrastare fenomeni di intolleranza, xenofobia e di fanatismo ideologico, ricordando che la storia è parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo.


 Spesso ci si lamenta che in questo paese “non c’è niente” o che la politica non si interessa mai dei giovani. Adesso invece abbiamo in mano un importante strumento. Io ho elencato i miei primi progetti, altri si stanno occupando di proporre feste, serate musicali, cineforum, ecc…
Ma la Consulta ha bisogno anche dei tuoi consigli e delle tue proposte. Cosa aspetti?


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"L'avvento dei giovani al potere contro lo spirito parlamentare, burocratico, accademico e pessimista...può dunque, e deve, osare temerariamente!"